Gentili insegnanti,
visto che nel 2020 si festeggiano i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari, il nostro terzo racconto musicale non poteva essere che un storia di colui che è ritenuto uno dei più grandi scrittori italiani per l’infanzia del ‘900.
LA GUERRA DELLE CAMPANE è una favola che parla di guerra e di pace. Una guerra lunga e terribile che determinò la morte di tanti soldati e che si protrasse così a lungo da non poter più costruire né cannoni né baionette per la mancanza del bronzo e del ferro necessari per la loro produzione. Fu così che lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone fece fondere tutte le campane per costruire un cannone così grande che, con un solo colpo, avrebbe garantito la vittoria. Ma anche il comandante dell’esercito contrapposto ebbe la stessa idea e così, quando i due cannoni iniziarono a sparare, tutti si aspettavano dei colpi fortissimi ed erano convinti di vincere il conflitto. Magicamente, però, le campane che erano state fuse si rifiutarono di diventare armi distruttive e si misero a suonare: il loro forte e gioioso scampanio trasformò il momento tragico in una grande festa che coinvolse tutti i soldati, senza distinzione di fronte.
Il racconto offre la possibilità di riflettere sul tema della guerra, argomento sempre difficile e delicato da spiegare ai bambini, ma con un importante messaggio di pace e speranza che Gianni Rodari riesce a comunicare nella sua breve storia.
La lettura sarà questa volta accompagnata dal Fagotto, uno strumento a fiato che appartiene alla classe dei legni. La professoressa Anna Orlandi di LudusMusicae suonerà per voi i seguenti brani: Capriccio op. 14 di J. Weissenborn; il Rondeau dall’op. 5 n. 3 HWV 398 di G.F. Händel; l'Allemanda (moderato) dalla sonata op. 14 n. 3 di J.B. de Boismortier; Dixieland blues di J. Menz.
A conclusione del video, la rubrica “Giochiamo con la Storia” non potrà che proporre la costruzione di una campana che può però diventare anche un gioco nuovo e di facile utilizzo.
Arrivederci al 20 giugno per il prossimo racconto.
Un cordiale saluto
Liliana Riggio
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